John Smith
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Mai sentito parlare di Mobile-First Index? Si tratta del nuovo processo di indicizzazione adottato da Google a partire dal 1° luglio 2019 che si basa, per il posizionamento dei risultati di ricerca, sulla versione mobile di un sito web.
Se ti è mai capitato di leggere alcune delle guide messe a disposizione per gli utenti da parte della stessa Google, potresti aver notato che già da tempo il team di Mountain View invita a prestare particolare attenzione all’ottimizzazione del proprio sito web per i dispositivi mobili.
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È risaputo che i siti mobile-friendly godono di posizioni più elevate nei risultati di ricerca, una preferenza per i siti ottimizzati per mobile è quindi dichiarata da tempo, ma dal marzo 2021 il giro di vite è diventato ancora più serrato.
Google lo dice chiaramente nelle sue pagine guida:
“I siti ottimizzati per i dispositivi mobili vengono visualizzati più in alto nei risultati di ricerca”
Il perché lo spiega nel punto successivo:
“Le ricerche su dispositivi mobili costituiscono più della metà di tutte le ricerche effettuate su Google.com”
In poche parole Google ci dice che dal momento che le sessioni da dispositivi mobile sono ormai di gran lunga superiori per numero a quelle da pc desktop, la priorità nel posizionamento va a favore di chi è in grado di offrire contenuti ottimizzati per il mobile.
Cerchiamo di capire meglio in che modo stanno cambiando le SERP, cosa devono fare i proprietari di un sito per adattarsi a questa vera e propria “rivoluzione”, e come ottimizzare pienamente un sito per i mobile devices.
Cerchiamo di capire meglio in che modo stanno cambiando le SERP, cosa devono fare i proprietari di un sito per adattarsi a questa vera e propria “rivoluzione”, e come ottimizzare pienamente un sito per i mobile devices.
Se già da qualche anno era iniziata la fase di roll-out del Mobile First Indexing, all’inizio con una semplice preferenza per i siti mobile-friendly, a partire da marzo 2021 l’algoritmo di casa Google considererà nel processo di definizione del ranking solo la versione mobile di un sito. Un cambio di paradigma solo apparentemente sottile, ma in realtà di grande impatto, che può far scendere notevolmente un sito web in SERP.
Per quanto rivoluzionaria, la decisione non ha niente di inaspettato, anzi: era solo questione di tempo. Questo perché la tendenza fortemente in crescita negli ultimi anni era già sotto gli occhi di tutti: la maggior parte del traffico sul web proviene da dispositivi mobili. È stato il 2016 l’anno in cui, per la prima volta, il traffico internet da smartphone e tablet ha superato quello da desktop, con un 51,3% contro il 48,7%.
Sebbene in un primo periodo il trend fosse trainato principalmente dai mercati emergenti, tra cui a spiccare era l’India, con il suo 75% di traffico online da mobile, la tendenza in crescita era già inequivocabilmente tracciata: in alcuni Paesi prima, in altri dopo, il traffico da desktop era destinato a subire un netto sorpasso.
La decisione presa dal colosso di Mountain View era quindi prevedibile: se fino a qualche anno prima lo spider di Google, per compiere le sue analisi e determinare il ranking dei risultati di ricerca, indicizzava i siti sulla base della loro versione desktop, d’ora in poi sarà fondamentale ottimizzare principalmente la versione mobile, la nuova prediletta. Già da qualche anno, peraltro, Google aveva svoltato chiaramente in direzione di una sempre maggiore prevalenza del fronte mobile su quello desktop.
La scelta in partenza da marzo 2021, quindi, è stata solo l’ufficializzazione di una pratica che già bolliva in pentola da prima. Questa pratica è appunto il Google Mobile-First Indexing, e “obbliga” a sviluppare siti ottimizzati e responsive per le visualizzazioni da dispositivi mobili. A meno che non si voglia rischiare di essere tagliati fuori dalla SERP.
Non a caso, infatti, lo strumento di casa Google che misura le performance dei siti, PageSpeed Insights, misura in primis le prestazioni di un sito per i dispositivi mobile, in seguito per desktop.
Ti è mai capitato di navigare dal tuo cellulare e dover per forza ruotare lo schermo, scrollare in orizzontale, ingrandire il testo, o cliccare più volte su un bottone che proprio non vuol funzionare? Ecco: ti sei certamente imbattuto in un sito non responsive. Il risultato? Hai probabilmente lasciato il sito dopo pochi secondi alla ricerca di uno più comodamente leggibile e facile da navigare.
Il campanello d’allarme che molti webmaster hanno già da tempo recepito è proprio questo: un sito che non tiene conto della user experience nei dispositivi mobile ha molto da perdere in termini di sessioni e quindi, potenzialmente, conversioni. Una strategia di marketing efficace non può permettersi di chiudere un occhio, o addirittura entrambi, di fronte a questa evidenza.
Secondo le dichiarazioni della stessa Google, i siti non ottimizzati per i dispositivi mobili rischiano di essere abbandonati dagli utenti 5 volte in più rispetto ai siti mobile-friendly. L’esperienza di navigazione degli utenti è la metrica finale fondamentale per valutare eventuali modifiche alla vista e alle funzionalità del tuo sito.
I vantaggi di adottare un design responsive, ossia una struttura flessibile, in grado di adattarsi automaticamente alle caratteristiche del dispositivo da cui avviene la navigazione e che non costringa a creare un sito – e di conseguenza un codice – diverso per la versione desktop e quella mobile, sono innegabili. Molti proprietari di siti web hanno già capito da anni l’equazione che segna una nuova epoca nell’indicizzazione di Google: user friendly uguale mobile friendly.
Come intervenire sul nostro sito per ottimizzarlo per i dispositivi mobile? Lo vediamo nel prossimo paragrafo
La prima cosa da fare se sei proprietario di un sito ma non sai di preciso come comportarti per la gestione di questa delicata fase, è condurre un’analisi dettagliata per valutare il livello di ottimizzazione per i dispositivi mobile. Google mette a disposizione alcuni strumenti per fare una prima analisi.
Una volta chiarito qual è lo stato di salute del nostro sito da un punto di vista mobile, il passo successivo è stilare innanzitutto una lista di obiettivi chiari, definire una panoramica del problema, e rivedere poi lo sviluppo del tuo website in ottica di navigazione mobile senza commettere errori. Per partire con il piede giusto, serve infatti avere fin da subito un approccio mobile-oriented. Cosa significa? Tenere bene a mente che sarà necessario ragionare al contrario rispetto a come si era abituati, ossia ristrutturare il sito a partire dalla versione mobile e adattarla solo successivamente a quella desktop, rivedendo tipologia e dimensione dei font, immagini, video, colori, e tutti gli altri elementi del sito.
Vediamo quindi alcuni suggerimenti per ottimizzare il tuo blog o il tuo e-commerce per i motori di ricerca che si stanno spostando verso un’indicizzazione più mobile-friendly. I concetti fondamentali da non dimenticare in questo processo sono:
3. Make it happen. Se il tuo obiettivo è aumentare le conversioni, non puoi tralasciare l’ottimizzazione di CTA, bottoni, link interni e tutte le altre funzioni che potrebbero portare il tuo utente mobile a diventare un cliente. Fa’ in modo che siano sempre interamente visibili e utilizzabili con facilità anche da schermi più piccoli del desktop.
4. Get in touch. Ti è mai capitato di voler compilare un form di contatto dal tuo smartphone ma di arrenderti poco dopo perché dovevi continuamente zoomare la pagina, o perché il pulsante finale non era reattivo? Se eri particolarmente interessato, avrai magari pensato di accendere il pc una volta arrivato a casa, ma è probabile che un’ora dopo te ne fossi già completamente dimenticato. Assicurati che tutto ciò non accada anche ai visitatori del tuo sito: ottimizza le interazioni anche per gli utenti mobile e riduci al minimo indispensabile i passaggi necessari per compilare un modulo di contatto o effettuare un acquisto.
5.Speed it up. Circa il 50% degli utenti mobile abbandona un sito se questo non si carica entro tre secondi. Tre secondi: un lasso di tempo brevissimo, che però diventa determinante quando si ricercano informazioni chiare, attendibili, e in fretta. Se la velocità di caricamento delle pagine era già un fattore importante per aumentare le visite da desktop, adesso è imprescindibile per le sessioni da mobile. La visita a un sito web tramite smartphone è infatti generalmente più rapida, avviene spesso fuori casa o mentre si è impegnati in altro, e un sito con capacità di risposta fulminea è quanto mai fondamentale in questo caso.
Recenti studi hanno dimostrato che un solo secondo di ritardo nel caricamento di un sito può far perdere anche il 15% in termini di conversioni. Gli utenti sanno che se il tuo sito non ha una buona usabilità, o non è in grado di performare velocemente, sicuramente qualche altro sito in SERP saprà farlo. Se dall’analisi dei dati in Analytics vedi la frequenza di rimbalzo da mobile crescere e il conversion rate diminuire, è il momento di fare un passo verso il tuo utente: un sito web mobile-oriented, intuitivo e veloce, sarà il vero e proprio catalizzatore delle tue conversioni, per un business di successo.
iSmartFrame è la soluzione nata per massimizzare le performance di velocità e di conversioni nei siti web e ecommerce, anche e soprattutto da mobile.