John Smith
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Le nuove metriche considerate sono sette delle quali tre, le più importanti ovvero i Core Web Vitals, introdotte dall’update, misurano le prestazioni di caricamento delle pagine, l’interattività e la stabilità visiva. Gli altri quattro parametri, antecedenti all’update, sono: l’ottimizzazione per dispositivi mobili, il safe browsing, la sicurezza HTTPS e gli interstitial invasivi.
Data la posta in gioco, cioè il posizionamento nelle SERP con tutto quello che comporta in termini di efficacia delle strategie di digital marketing e di business in generale, Google ha ampliato le funzionalità della Search Console per consentire un’analisi complessiva di tutti questi parametri e favorire l’implementazione dei miglioramenti. È stata introdotta, infatti, una sezione dedicata alla Page experience, nella quale il motore di ricerca evidenzia la nuova metodologia di valutazione dell’esperienza dell’utente, dando indicazioni preziosissime per l’ottimizzazione.
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Il report della Google Search Console è un tool che delinea nei dettagli la qualità dell’ux di un sito. È bene ricordare che l’analisi non avviene per il sito nella sua interezza: la valutazione delle metriche di Google legate alla user experience avviene per singole URL e sarà impiegata come parametro per il ranking di ciascuna URL nelle SERP.
L’esperienza viene valutata secondo tre grandi categorie:
È bene analizzarli nel dettaglio per capire che cosa il report restituisce per ogni categoria.
Core Web Vitals
Questo set di metriche misura la velocità, la reattività e la stabilità di caricamento della pagina e quindi l’esperienza concreta degli utenti.
Il report per ciascuna pagina sintetizza questi dati, con i giudizi:
– Buono
– Necessita di miglioramento
– Scarso
Una pagina per superare l’esame deve ottenere Buono per CLS e LCP e Buono o dati insufficienti per il FID.
Occorre ricordare che i dati dei Core Web Vitals impiegano qualche giorno per essere importati nel report e che l’esame di un URL potrebbe non essere del tutto tempestiva e allineata al presente, cioè al momento in cui il Report viene rilasciato.
Usabilità mobile
Per un sito essere mobile friendly è fondamentale. Anche in questo caso l’esame è superato solo con la valutazione Buono, che si ottiene quando la URL per dispositivo mobile non contiene errori di usabilità per navigazione da smartphone o tablet. Ovviamente il Rapporto considera l’usabilità per dispositivi mobili solo per le URL classificate per dispositivi mobili.
Utilizzo del protocollo HTTPS
Da Google Search si ottiene lo stato di Buona esperienza solo se le pagine sono pubblicate su HTTPS. Il Page Experience report non dettaglia gli elementi relativi alle HTTPS delle singole URL, rilascia un’analisi complessiva per l’intero sito. “Non riuscito” è l’avviso che appare se il sito ha una percentuale troppo elevata di URL HTTP.
Il Report restituisce inoltre un grafico, anche questo preziosissimo per i webmaster che possono prendere spunti e suggerimenti per le ottimizzazioni necessarie a una user experience di buona qualità. Nel report compaiono tutti i parametri fondamentali che contribuiscono alla ux, con particolare attenzione all’usabilità da dispositivi mobile. Le performance sono valutate anche in questo con i giudizi “buono”, “miglioramenti necessari”, “scarso”.
Il grafico contiene:
I parametri utilizzati da Google per giudicare il livello della user experience ai fini del posizionamento sono cinque, come si diceva:
Il Page Experience update ha generato diversi cambiamenti nella visualizzazione dei risultati delle SERP, ma non ha comportato modifiche per le pagine AMP, ovvero l’Acculereted Mobile Pages, che migliora le prestazioni della navigazione da dispositivi mobili ed è già utilissima per ottimizzare la user experience da smartphone e tablet.
È bene ricordare che l Core Web Vitals rappresentano i parametri cruciali e ottimizzarli o meno può fare veramente la differenza per posizionare nelle top stories un contenuto.
Una delle raccomandazioni degli sviluppatori Google è quella di impostare il fixing dei Core Web Vitals come un processo di lavoro continuo basato su un ciclo di fasi ricorrenti e su una molteplicità di tool.
L’estensione di Chrome “Web Vitals Extension” permette di monitorare continuamente i Core Web Vitals, mentre “Chrome DevTools” è un pacchetto di tool dedicato agli sviluppatori che evidenzia le maggiori criticità di un sito e aiuta a risolverle. Per la velocità di caricamento strumento principale resta Page Speed Insights, che valuta con punteggi da 0 a 100 le prestazioni dei fattori più importanti, distinguendo tra desktop e mobile. Altro tool molto utile è Lighthouse, che consente di analizzare le prestazioni in termini di ux e SEO, con preziosi suggerimenti su aspetti come i tag e le meta description, i canonical e gli hreflang, i link con testi descrittivi (link ad articolo).
Per fornire una buona esperienza utente all’altezza delle aspettative dei visitatori del sito, a prescindere dalla qualità dei contenuti, e allo stesso tempo dei piani di digital marketing e di business aziendali dei proprietari di siti, occorre quindi prestare continuamente attenzione alle prestazioni e organizzare un flusso periodico e costante di analisi, ottimizzazioni e monitoraggio. Per questo dotarsi di una piattaforma che fixa in automatico e continuamente le performance del sito, stando al passo con gli aggiornamenti dell’algoritmo, diventa imprescindibile ai fini di una buona user experience e quindi di un buon posizionamento nel ranking.